Ecco le ultime news giunte da TgCom24 sulle nuove modalità d’identità digitale in Francia. Il Presidente Macron ha annunciato la decisione di avviare il nuovo progetto entro il mese di dicembre, l’idea é un software chiamato Alicem che permetterebbe di creare un database nazionale con all’interno l’identità digitale di tutti i cittadini francesi.

L’applicazione, al momento disponibile solo su sistemi operativi Android, sarà l’unico modo per i residenti francesi disattivare il documento digitale con valore legale. Per la creazione del proprio profilo su Alicem, bisognerà registrare un video-selfie che l’applicazione confronterà con la foto presente nel passaporto elettronico, attraverso questo processo l’app acquisirà espressioni e movimenti del viso inequivocabili.

Solo una volta confermata la propria identità digitale, l’utente sarà in grado di accedere a vari servizi pubblici, come come effettuare il pagamento delle bollette o accedere al proprio conto corrente tramite il riconoscimento facciale.

Il progetto non sembra essere di gradimento” alla Commissione nazionale per l’informatica (Cnil), la quale ha subito segnalato che un sistema del genere violerebbe la legge europea in materia di consenso sul possesso e utilizzo dei dati personali e sensibili. Per questa ragione il Quadrature du Net, gruppo che promuove i diritti digitali dei cittadini, ha avviato una causa contro lo Stato francese.

Bisogna ammettere che la Francia non sarà ne il primo ne l’ultimo stato che fornisce ai propri cittadini un’identità digitale. Basti pensare Singapore utilizza già il riconoscimento facciale da un’anno e ha anche firmato un accordo con il Regno Unito per fornire assistenza nella creazione di un proprio sistema di identificazione, mentre l’India usa addirittura un software basato sulla scansione della retina. Infine la Cina dispone di un sistema di riconoscimento, ma la Francia ha subito fatto sapere che a differenza loro, i dati biometrici dei residenti non saranno inseriti negli stessi database dove sono custodite le informazioni personali. Questo passaggio servirebbe a impedire allo Stato di tracciare le persone utilizzando ad esempio i sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso.

Danilo Conti