L’assenteismo ingiustificato é uno dei danni economici più temuto dalle aziende, specialmente per le imprese con un numero elevato di dipendenti dove il fenomeno si manifesta con più frequenza. L’entità del danno é quasi sempre commisurata al tempo impiegato per scoprire l’evento, ragion per cui spesso si raggiungono “effetti più gravi“.
Gran parte parte delle imprese, pubbliche e private, gestiscono ancora le presenze dei propri dipendenti attraverso un registro cartaceo detto “brogliaccio cartaceo”. In questo registro si annotano manualmente ingressi e uscite dei lavoratori sul quale poter verificare le presenze. Come narrato in un’articolo di RaiNews, non mancano i dipendenti più “audaci”, come quelli della struttura sanitaria “Casa di cura di Scilla” in provincia di Reggio Calabria. I lavoratori avevano escogitato un piano per assentarsi anche per diverse ore dal luogo di lavoro senza essere “quasi” mai scoperti.
Fortunatamente i finanzieri del comando provinciale di Reggio Calabria, in seguito alle indagini preliminari, su 30 dipendenti hanno ipotizzato il reato di truffa aggravata per almeno due terzi del personale. I lavoratori osservati, pedinati e controllati per tre mesi hanno dato prove lampanti di assenteismo ingiustificato: durante l’orario di lavoro si trovavano al bar, a far la spesa, o a passeggiare per il centro arrivando anche a non presentarsi a lavoro. Gli investigatori, per assurdo, hanno scoperto che in queste “assenze dal lavoro” alcuni di loro, svolgevano attività secondarie all’esterno, le stesse che poi pubblicizzavano sulla bacheca della struttura sanitaria.
Il proseguimento delle indagini ha svelato l’escamotage utilizzato dagli impiegati per coprirsi sul posto di lavoro, grazie a favori reciproci e falsificando i brogliacci cartacei riuscivano ad assentarsi indisturbati. Così facendo potevano prestare servizio con 2 o 3 ore di ritardo e senza neppure dover firmare l’apposito brogliaccio. Il collega d’ufficio, complice, provvedeva a firmare al posto loro, e a loro volta i colleghi “ritardatari” ricambiavano il favore, dando il via a un giro senza fine di “cortesie reciproche“.
In questo modo ogni dipendente organizzava la giornata lavorativa a proprio piacere, tanto da rientrare tranquillamente in ufficio con le buste della spesa in mano.
Danilo Conti