
Quanto è difficile valutare il rischio del credito nei confronti di società di persone e ditte individuali?
In Italia le PMI costituiscono una realtà numericamente molto significativa: su 4.338.766 di aziende, il 99,9% (4.335.448) é rappresentato, infatti, da piccole e medie imprese. La quasi totalità di queste, pari a circa il 95%, impiega meno di 10 addetti. Il restante 5% é composto principalmente da imprese con un numero di dipendenti compreso tra 10 e 49 (196.090 unità, pari al 4,5%); le aziende di taglia più grande (da 50 a 249 addetti) sono invece appena 21.867, ossia lo 0,5% del totale.
Il tessuto economico italiano è formato prevalentemente da società di persone e ditte individuali che, a differenza delle società di capitali, non hanno l’obbligo di pubblicazione del proprio bilancio. E allora su quali elementi posso basare la valutazione del grado di rischio su queste tipologie di società? Basandosi solo sulle informazioni ufficiali la riposta è: pochi! Ecco perché le informazioni ufficiali non sono sufficienti per valutare in concreto società di persone e ditte individuali; tranne nel caso in cui non ci siano negatività ufficiali come protesti, pregiudizievoli da conservatoria e/o procedure da tribunale.
Ma nel caso in cui non ci fossero negatività ufficiali?
Posso basarmi su dati comunque meritevoli di considerazione come: la storicità dell’azienda, gli anni degli esponenti…..ma poi? Chi mi dice che non abbiano tensioni finanziarie, elevate esposizioni bancarie, che non abbiamo ritardi di pagamento rilevanti con i propri fornitori, quanto ammonta il loro fatturato degli ultimi tre anni, in sintesi se sono aziende meritevoli di credito.
Ma come indicato precedentemente è vero che le società di persone e ditte individuali non hanno l’ obbligo di pubblicare il bilancio e non devono attenersi a degli schemi obbligatori previsti dal Codice Civile ma hanno l’ obbligo di redigerlo proprio come le società di capitali, quindi i dati economici/finanziari sono ben presenti e organizzati in altra modalità all’interno della loro gestione d’impresa.
Allora alla domanda iniziale “QUANTO È DIFFICILE VALUTARE IL RISCHIO DEL CREDITO
NEI CONFRONTI DI SOCIETA’ DI PERSONE E DITTE INDIVIDUALI?“
La risposta è “Semplice: Con un adeguato livello di analisi!“
In supporto a questa esigenza così diffusa, Investigazioni Italia, per aiutare nel concreto le imprese a dotarsi di uno strumento di analisi specifico per queste tipologie di società, ha creato un Dossier Investigativo, Report Standard Light, basato principalmente sulla ricerca e sulle analisi dei dati e degli elementi qualitativi sopra descritti. Uno strumento sempre più utilizzato dalle imprese come parte integrante alle procedure e processi interni di Risk Analysis non solo per il Credit Risk Management, ma anche per le diverse Aree aziendali strategiche: Supplier Risk Assessment, Real Estate Investment Risk, Franchising Risk Analysis, ecc.