Si avvaleva delle agevolazioni della legge 104 per andarsene in vacanza
La donna cinquantenne di Brescia, svolge la professione di medico nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Mellini di Chiari. A fronte delle sue inadempienze e violazioni del regolamento sulla legge 104, salirà sul banco degli imputati per il processo in cui dovrà rispondere della natura delle sue assenze. Alla dottoressa è stata mossa l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’Asst Franciacorta che, non solo ha aperto un procedimento disciplinare nei suoi confronti, ma si è anche costituita parte civile nel processo a carico della dipendente.
A luglio prendeva comodamente il sole a Palma di Maiorca.
Ad agosto si trovava nella frescura di Ponte di Legno.
Ma secondo le accuse mosse dalla Procura,
sarebbe dovuta essere a Brescia ad accudire una zia disabile.
La dottoressa, da qualche tempo usufruiva della legge 104 che concede una serie di benefici per coloro che assistono familiari portatori di handicap, tra i quali anche alcuni giorni di permessi retribuiti ogni mese, giornate il cui numero varia in base alla gravità della disabilità.
Nel caso della dottoressa in tutto 3 al mese. L’attenzione si è concentrata su due periodi di vacanza che coincidono con le richieste di permesso (acquisite agli atti insieme alle buste paga che comprendono anche i conteggi economici in base alla legge 104) che l’azienda ospedaliera ha concesso alla dottoressa.
Il primo nel mese di luglio, avrebbe prolungato le vacanze alle Baleari di due giorni, chiesti per prendersi cura della zia disabile. Il secondo periodo contestato, risale ad alcuni giorni di agosto (che risulterebbero sempre giorni di permesso) trascorsi tra le vette camune.
In tutto 5 giorni su cui si dovrà far chiarezza durante le fasi processuali. Bisognerà stabilire se effettivamente la dottoressa si sia resa responsabile di «truffa aggravata nei confronti dell’Asst Franciacorta per il conseguimento di erogazioni pubbliche». Le indagini erano partite alcuni mesi fa, dopo una segnalazione anonima. L’asst Franciacorta aveva prima avviato una verifica interna e poi portato il caso all’attenzione della Procura che successivamente aveva iscritto nel registro degli indagati la donna.
Ecco come un’altra testimonianza si aggiunge nuovamente nel “calderone” delle abusività legate alla 104.
Danilo Conti